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SANTE MARTIRI FRANCESCANE MISSIONARIE DI MARIA
(Martiri in Cina)

Sante Martiri Francescane Missionarie di Maria

 

+ Tai-yuen-fu, Cina, 9 luglio 1900

9 Luglio

Le sette sante suore Francescane Missionarie di Maria, furono chiamate in Cina dal Vicario Apostolico il beato Francesco Fogolla, per operare come educatrici a Tai-yuan-fu nella provincia dello Shan-si, giungendo il 4 maggio 1899 e sistemandosi in mancanza di un convento, nell’orfanotrofio che ospitava più di 200 orfanelli.
Provenivano una parte dagli Chatelets in Francia e altre da varie case sparse in varie zone francesi; di nazionalità: due italiane, una del Lussemburgo, una olandese e tre francesi.
Iniziarono a lavorare alacremente nella missione e i risultati promettevano bene, fino al 23 aprile 1900, quando fece il suo ingresso a Tai-yuan-fu con la carica di viceré dello Shan-si, il già noto Yu-Hsieu più volte coinvolto in altre province per il favore dato ai ‘Boxers’ autori di spietate stragi contro le missioni cattoliche.
Infatti dopo due mesi dal suo arrivo, essi comparvero a Tai-yuan-fu sobillando il popolo con menzogne, manifesti infamanti contro i cristiani, accusati come ‘nemici della patria’, ‘avvelenatori di pozzi’, ‘seviziatori di bambini’, ‘causa della siccità e della conseguente carestia’.
Lo stesso viceré con un proclama affisso nelle strade diceva: “il fetore dei cristiani è arrivato fino al cielo, per questo non cade più né pioggia, né neve”. I cristiani prendono a fuggire, anche le suore sono invitate a farlo dal vescovo, ma la madre superiora risponde: “Ah no! Siamo venute qui a dare la vita per Gesù, se fosse necessario! La forza ce la darà Nostro Signore!”.
Intanto i soldati del viceré, portano via con la forza le orfanelle dall’orfanotrofio; il 5 luglio le suore, insieme ai missionari, i seminaristi ed i domestici, vengono invitate dal viceré a lasciare le loro case per un’abitazione più sicura chiamata ‘l’albergo della pace celeste’, ma era una menzogna.
Il 9 luglio 1900, nel pomeriggio arrivano i ‘boxers’ che conducono tutti al palazzo del viceré, dove vengono condannati a morte e condotti nell’ampio cortile, massacrati a sciabolate che colpiscono alla cieca, mentre i fucili sparano ‘per cacciarne le anime’; per ultimo tocca alle sette suore Francescane Missionarie di Maria, le quali dopo aver assistito alla carneficina, cantano il ‘Te Deum’ abbracciandosi e poi porgono il collo alle spade. I loro nomi:
91688 - Maria Erminia (Irma Grivot) francese, 34 anni, superiora
91694 - Maria Chiara (Clelia Nanetti) italiana, 28 anni
91691 - Maria Adolfina (Maria Dierkx) olandese, 34 anni
91690 - Maria Amandina (Paolina Jeuris) lussemburghese, 28 anni
91689 - Maria della Pace (Marianna Giuliani) italiana, 25 anni
91693 - Maria di S. Natalia (Giovanna Maria Kerguin) francese, 36 anni
91692 - Maria di S. Giusto (Anna Maria Moreau) francese, 34 anni

Furono beatificate il 24 novembre 1946 da papa Pio XII insieme ad altri 22 martiri di cui 3 vescovi e 4 sacerdoti dell’Ordine dei Frati Minori francescani, 1 fratello religioso e 11 laici cinesi tutti del Terz’Ordine francescano e 3 fedeli laici cinesi.
Papa Giovanni Paolo II li ha tutti canonizzati il 1° ottobre 2000. Celebrazione liturgica il 9 luglio.


Autore: Antonio Borrelli