Dagli scritti di Padre Pio:
«Felici noi, che contro ogni nostro merito,
già siamo per divina misericordia, sugli
scalini del Calvario; già siamo stati fatti
degni di seguire il celeste Maestro, già
siamo stati annoverati alla beata comitiva
delle anime elette; ed il tutto per un
tratto specialissimo della divina pietà del
Padre celeste. E noi non la perdiamo di
vista questa beata comitiva: teniamoci
sempre stretti ad essa e non ci spaventi né
il peso della croce che bisogna portare, né
il lungo viaggio che bisogna percorrere, né
l'irto monte a cui bisogna ascendere. Ci
rianimi il consolante pensiero che dopo
asceso il Calvario, si ascenderà ancor più
alto, senza nostro sforzo; si ascenderà al
monte santo di Dio, alla Gerusalemme
celeste... Ascendiamo... senza mai
stancarci, il Calvario carichi della croce,
e teniamo per fermo che la nostra
ascensione ci condurrà alla celeste visione
del nostro dolcissimo Salvatore.
Allontaniamoci, dunque, passo passo dalle
affezioni terrene, ed aspiriamo alla
felicità, che ci è preparata. Allontaniamo
da noi, se ci preme di presto giungere alla
beata Sionne, ogni inquietudine e
sollecitudine in sopportare le tribolazioni
spirituali, e temporali da qualsiasi parte
possano esse pervenirci, poiché esse sono
contrarie alla libera operazione dello
Spirito Santo». (Ep. III, pag. 536-537)
PRIMA
STAZIONE: Gesù è condannato a morte.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Gesù si vede
legato, trascinato dai suoi nemici per le
vie di Gerusalemme, per quelle stesse vie
ove pochi giorni innanzi era passato
trionfalmente acclamato quale Messia... Si
vede dinanzi ai Pontefici percosso,
dichiarato da essi reo di morte. Lui,
l'autore della vita, si vede condotto da un
tribunale all'altro in presenza di giudici
che lo condannano. Vede il popolo suo, da
lui tanto amato e beneficato, che l'insulta,
lo maltratta e con urli infernali, con
fischi e schiamazzi ne chiede la morte e la
morte di croce». (Ep. IV, pag.
894-895) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
SECONDA
STAZIONE: Gesù viene caricato della Croce.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Quanto è
dolce... il nome "croce!"; qui, appié della
croce di Gesù, le anime si rivestono di
luce, s’infiammano d'amore; qui mettono le
ali per elevarsi ai voli più eccelsi. Sia
dessa croce anche per noi sempre il letto
del nostro riposo, la scuola di perfezione,
l'amata nostra eredità. A tal fine badiamo
di non separare la croce dall'amore a Gesù:
altrimenti quella senza di questo diverrebbe
un peso insopportabile alla nostra
debolezza». (Ep. I, pag. 601-602) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
TERZA
STAZIONE: Gesù cade per la prima volta.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Soffro e soffro
assai, ma grazie al buon Gesù, sento ancora
un altro po' di forza; e di che cosa non è
capace la creatura aiutata da Gesù? Io non
bramo punto di essere alleggerita la croce,
poiché soffrire con Gesù mi è caro...».
(Ep. I, pag. 303)
«Sono
contento più che mai nel soffrire, e se non
ascoltassi che la voce del cuore, chiederei
a Gesù che mi desse tutte le tristezze degli
uomini; ma io non lo fo, perché temo di
essere troppo egoista, bramando per me la
parte migliore: il dolore. Nel dolore Gesù è
più vicino; egli guarda, è lui che viene a
mendicare pene, lacrime...; ei ne ha
bisoguo per le anime». (Ep. I, pag. 270) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
QUARTA
STAZIONE: Gesù incontra la Madre.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Sforziamoci noi
pure, come tante anime elette, di tener
sempre dietro a questa benedetta Madre, di
camminare sempre appresso ad ella, non
essendovi altra strada che a vita conduce,
se non quella battuta dalla Madre nostra:
non ricusiamo questa via, noi che vogliamo
giungere al termine. Associamoci sempre a
questa sì cara Madre: usciamo con essa
appresso Gesù fuori di Gerusalemme, simbolo
e figura del campo della ostinazione
giudaica, del mondo che rigetta e che
rinnega Gesù Cristo,... portando appresso a
Gesù l'obbrobrio glorioso della sua croce».
(Ep. I, pag. 602-603) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
QUINTA
STAZIONE: Gesù è aiutato dal cireneo (Padre
Pio)
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Egli si sceglie
delle anime e tra queste, contro ogni mio
demerito, ha scelto anche la mia per essere
aiutato nel grande negozio dell'umana
salvezza. E quanto più queste anime soffrono
senza verun conforto tanto più si
alleggeriscono i dolori del buon Gesù». (Ep.
I, pag. 304) E’ incomprensibile che
sollievo si dà a Gesù non «solo col
compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova
un'anima che per amor suo gli chiede non
consolazioni, ma sibbene di essere fatto
partecipe dei suoi medesimi dolori...
Gesù..., quando vuole essere dilettato...,
mi parla dei suoi dolori, m'invita, con voce
insieme di preghiera e di comando, ad
apporre il mio corpo per alleggerirgli le
pene». (Ep. I, pag. 335) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
SESTA
STAZIONE: La Veronica asciuga volto di Gesù.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Quanto è bello il
suo volto e dolci i suoi occhi, e quanto
buona cosa è lo stare accanto a lui sul
monte della sua gloria! Ivi dobbiamo
collocare i nostri desideri tutti e le
nostre affezioni». (Ep. III, pag. 405)
Il prototipo,
l'esemplare su cui bisogna rispecchiarci e
modellare la vita nostra si è Gesù Cristo.
Ma Gesù ha scelto per suo vessillo la croce
e perciò egli vuole che tutti i suoi seguaci
devono battere la via del Calvario, portando
la croce per poi spirarvi distesi su di lei.
Solo per questa strada si perviene a
salvezza». (Ep. III, pag. 243) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
SETTIMA
STAZIONE: Gesù cade per la seconda volta
sotto la croce.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Sono assediato da
ogni punto, costretto da mille istanze a
cercare affannosamente e disperatamente
colui che crudelmente ferì e continua ad
impiagare senza mai farsi vedere;
contraddetto in ogni modo, chiuso per ogni
lato, tentato per ogni verso, impossessato
totalmente da altrui potere... Mi sento
bruciare ancora tutte le viscere. Breve,
tutto è posto a ferro e fuoco, spirito e
corpo. Ed io con l'animo pieno di tristezza
e con gli occhi inariditi ed isteriliti dal
versare lacrime, devo assistere... a tutto
questo strazio, a questo sfacelo
completo...». (Ep. I, pag. 1096) Pater, Ave.
Santa
Madre io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
OTTAVA
STAZIONE: Gesù consola le pie donne.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Parmi di sentire tutti i lamenti del Salvatore.
Almeno l'uomo, per il quale io agonizzo...
mi fosse grato, mi ricompensasse con amore
tanto mio penare per lui». (Ep. IV, pag.
904)
Questa è la
via per cui il Signore conduce le anime
forti. Qui (quell'anima) imparerà meglio a
conoscere qual è la nostra vera patria, ed
a riguardare quesa vita come breve
pellegrinaggio. Qui ella imparerà ad
elevarsi sopra tutte le cose create ed a
mettersi il mondo sotto i piedi. Vi
attingerà una forza ammirabile... E poi il
dolce Gesù non la lascerà in questo stato
senza consolarla». (Ep. I, pag. 380). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
szano impresse nel mio cuore.
NONA
STAZIONE: Gesù cade per la terza volta sotto
la croce.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Egli è prostrato
col volto sulla terra dinanzi alla maestà
del Padre suo. Quella divina faccia, che
tiene estasiati in eterna ammirazione di sua
bellezza i celesti comprensori è su la
terra tutta sfigurata. Mio Dio! Mio Gesù!
non sei tu il Dio del cielo e della terra,
eguale in tutto e per tutto al Padre tuo,
che ti umilii sino al punto di perdere quasi
le sembianze dell'uomo? Ah! si, lo
comprendo, è per insegnare a me superbo che
per trattare col cielo devo inabissarmi nel
centro della terra. E per riparare ad
espiare la mia alterigia, che tu ti profondi
così dinanzi alla maestà del Padre tuo; è
per rendergli quella gloria, che l'uomo
superbo gli ha tolta; è per piegare il suo
pietoso sguardo su l'umanità... E per la tua
umiliazione egli perdona alla creatura
superba». (Ep. IV pag. 896-897). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
DECIMA
STAZIONE: Gesù è spogliato.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Sul monte
Calvario risiedono i cuori che lo Sposo
celeste favorisce... Ma poni attenzione a
ciò che sono per dire. Gli abitanti di
quella collina debbono essere spogliati di
tutti gli abiti ed affezioni mondane, come
il loro re lo fu delle vesti che portava
quando vi giunse. Osserva... le vesti di
Gesù erano sante, non essendo state
profanate, allorché i carnefici gliele
tolsero in casa di Pilato, era giusto che di
esse il nostro divin maestro se ne
svestisse, per addimostrarci che su questo
colle non devesi portare nulla di profano; e
chi oserà fare il contrario, il Calvario non
è per esso, quella mistica scala per cui si
sale al paradiso. Guardati dunque... di
entrare nel festino della croce, mille volte
più delizioso delle nozze mondane, senza la
veste bianca, candida e netta di tutt'altra
intenzione, che quella di piacere al divino
Agnello». (Ep. III, pag. 700-701). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
UNDICESIMA
STAZIONE: Gesù è crocifisso.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo. Dagli scritti di Padre Pio: «Oh! se
mi fosse possibile aprirvi tutto il mio
cuore e farvi leggere tutto ciò che vi
passa... Oramai, grazie al cielo, la vittima
è già salita all'altare degli olocausti e da
sé dolcemente si va distendendo su di esso:
il sacerdote è già pronto ad immolarla...».
(Ep. I, pag. 752-753).
«Quante volte
- mi ha detto Gesù poc'anzi – mi avresti
abbandonato, figlio mio, se non ti avessi
crocifisso». «Sotto la croce s'impara ad
amare ed io non la do a tutti, ma solo a
quelle anime che mi sono più care». (Ep. I,
pag. 339). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
DODICESIMA
STAZIONE: Gesù muore in croce.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Gli occhi
semichiusi e quasi spenti, la bocca
semiaperta, il petto, prima ansante, ora
affievolito quasi del tutto cessato di
battere. Gesù, adorato Gesù, ch'io muoia
accanto a te! Gesù, il mio silenzio
contemplativo, accanto a te morente, è più
eloquente... Gesù, le tue pene penetrano nel
mio cuore ed io mi abbandono accanto a te,
le lacrime si disseccano sul mio ciglio ed
io gemo con te, per la causa che a tale
agonia ti ridusse e per l'intenso infinito
tuo amore, che a tanto ti sottopose! (Ep.
IV, pag. 905-906). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto dalla
croce.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Rappresenta alla
tua immaginazione Gesù crocifisso tra le tue
braccia e sul petto, e di' cento volte
baciando il suo costato: "Quest'è la mia
speranza, la viva sorgente della mia
felicità; quest'è il cuore dell'anima mia;
mai nulla mi separerà dal suo amore...» (Ep.
III, pag. 503)
«La
Santissima Vergine ci ottenga l'amore alla
croce, ai patimenti, ai dolori ed ella che
fu la prima a praticare il vangelo in tutta
la sua perfezione, in tutta la sua severità,
anche prima che fosse pubblicato, ottenga a
noi pure e dessa stessa dia a noi la spinta
di venire immediatamente a lei d'appresso».
(Ep. I, pag. 602) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene posto
nel sepolcro.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Aspiro alla luce
e questa luce non viene mai; e se alle volte
pure si vede qualche tenue raggio, il che
avviene troppo di raro, è desso proprio che
riaccende nell'animo le brame le più
disperate di rivedere risplendere il sole; e
queste brame sono sì forti e violente, che
spessissimo mi fanno languire e spasimare di
amore per Iddio e mi vedo sul punto di
andare in deliquio... Ci sono poi certi
momenti che vengo assalito da violente
tentazioni contro la fede... Di qui nascono
ancora tutti quei pensieri di sconforto, di
diffidenza, di disperazione... Mi sento
spezzare l'anima dal dolore ed una estrema
confusione mi pervade tutto». (Ep. I,
pag. 909-910). Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
QUINDICESIMA STAZIONE: Gesù risorge.
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché
con la tua croce hai redento il mondo.
Dagli
scritti di Padre Pio: «Volevano le
regole di una rigorosa giustizia che,
risorto, Cristo salisse... glorioso alla
destra del suo celeste Padre ed al possesso
dell'eterno gaudio, che proposto si era nel
sostenere l'acerbissima morte di croce. E
nondimeno noi sappiamo benissimo che, per lo
risorge spazio di quaranta giorni, volle
comparire risorto... E per che mai? Per
stabilire, come dice S. Leone, con sì
eccelso mistero le massime tutte della
novella sua fede. Riputò quindi di non aver
fatto abbastanza per la nostra edificazione
se, dopo esser risorto, non compariva. …non
basta a noi il risorgere ad imitazione di
Cristo, se a sua imitazione non compariamo
risorti, cambiati e rinnovati nello
spirito». (Ep. IV, pag. 962-963) Pater, Ave.
Santa
Madre, io ti prego che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.
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